“…E chi ha detto che ho intenzione di rallegrare la gente?!”
Il senso di questo lavoro è precisamente riassumibile nei dialoghi de “il settimo sigillo” tra lo scudiero e il pittore intento a dipingere una danza macabra tra il cavaliere e la morte che, fingendosi sacerdote, ne raccoglie le confessioni.
Questo non è infatti un disco di puro intrattenimento, non è un lavoro fatto per “rallegrare la gente” ma per spingerla a riflettere, per liberarne la coscienza e per attivarsi ed agire nel nome dell’interesse comune per combattere l’insostenibilità del mondo contemporaneo.
Per quanto il mondo possa essere sufficiente per le necessità di tutti, non sarà mai sufficiente per l’avidità di pochi*, perciò la necessità oggi è quella di “disarmare” il denaro, cioè di ridurlo esclusivamente a ciò che è in realtà, un mezzo, una convenzione. è poco più che una mera astrazione nelle mani della quale, folli, abbiamo riposto il nostro destino.