Nato ad Avellino il 09/05/1984, inizia a studiare musica all’età di 13 anni. Prenderà lezioni di pianoforte per 4 anni con il maestro Octavian Nechita Cristea per poi intraprendere, con l’arrivo delle prime influenze rock e metal, lo studio della chitarra con il maestro Carmine Migliore all’età di 17 anni. Da qui inizia a muovere i primi passi nella musica di gruppo fondandone uno suo il cui nome è A Stone in The Sea, con il quale scrive pezzi e si esibisce in diverse parti in Avellino e provincia.
Dopo lo scioglimento del gruppo, continua a studiare senza purtroppo avere nessun contatto con gruppi, a causa della scarsità di offerta in Avellino e provincia. Bisognerà aspettare il 2007, anno in cui si trasferisce a Milano per rivederlo suonare come chitarrista solista nei Laila in Berlin, gruppo cover rock/hard rock, nel quale militerà per poco più di un anno suonando in diverse parti di Milano e provincia, e partecipando anche alla composizione di un brano inedito, di cui scrive le musiche. In contemporanea, insieme a un suo amico, forma i The Black Tracks, energico rock n roll duo che vede Stefano nel ruolo di cantante chitarrista, e il suo amico alla batteria.
Francesco non aveva mai suonato la batteria, ma Stefano intuendo un buon senso del ritmo riesce ad infondere in lui le poche conoscenze tecniche che ha unite ai concetti della musica di insieme, punto fondamentale per un suono incisivo ed energico.
Insieme calcano i palchi di diversi locali di Milano, riuscendo un anno dopo a superare le selezioni dell’associazione “Stage Alive Organizzazione Concerti” e ad esibirsi in 3 serate a Brighton, in Inghilterra, dove presentano un brano scritto da Stefano alcuni mesi prima.
Ritornato ad Avellino nel 2009, Stefano si ritrova di nuovo a non avere gruppi con cui suonare, i Laila In Berlin trovano un rimpiazzo e l’amicizia tra i due Black Tracks si rompe e di conseguenza anche ciò che si era costruito negli anni prima.
Nel 2010 Stefano riesce a ritornare a Milano, ma bisognerà aspettare gli inizi del 2011 per rivederlo in un gruppo, gli Shelter, band rock n roll/blues. Con loro ricopre il ruolo di frontman, cantante/chitarrista e ricomincia a calcare i palchi a Milano, con un numero di serate davvero notevole. Con gli Shelter Stefano inizia anche ad intraprendere gli studi di canto con Dariana Koumanova, motivati soprattutto dalla difficoltà esecutiva delle cover presentate (i gruppi di riferimento vedono nomi come Deep Purple e Led Zeppelin).Con gli Shelter ad oggi Stefano ha scritto due testi, lo stesso numero degli inediti che hanno oggi.
Nel luglio 2011, da sempre spinto dalla curiosità, Stefano decide di aggiungere alle sue 3 chitarre elettriche un basso elettrico, acquistato dal bassista degli Shelter. Contemporaneamente allo studio delle tecniche che differenziano il basso dalla chitarra (in particolare per le tecniche della mano destra), Stefano incontra i Madrelingua. Le prime prove sembrano andare bene, ad oggi Stefano è ufficialmente il bassista del gruppo.
Musicista versatile vista la molteplicità dei suoi studi, Stefano contraddistingue la sua figura nella ricerca costante di un suono che sia sempre energico e d’impatto. Quando ci riesce non nasconde il suo entusiasmo con metafore molto particolari. I Madrelingua ormai sono coscienti del fatto che dopo aver cambiato i pickup al suo basso non ha un basso ma “Un trattore”.
Scrittore non banale sia di testi che di musiche,secondo lui non bisogna mai cadere nel comune quando si realizza un pezzo. Il primo ad entusiasmarsi deve essere lui.