Recensioni Band
Recensione Per Carnal Gore
Ritorno sotto i riflettori per i calabresi Carnal Gore, con un sound più curato ed alcune idee più pesanti rispetto al precedente demo autointitolato del 2007 ed il promo di un paio di anni fa. La tecnica e la precisione la fanno da padrona in questo album che racchiude alcuni dei loro già presentati lavori con in se un paio di inediti di tutto rispetto. La violenza sonora perpetrata da questi ottimi musicisti è non indifferente e riesce a travolgere l'ascoltatore senza problemi. Un death metal molto diretto e ragionato accompagnato da una performance vocale davvero brutale che si alterna tra growl e scream ben impostati, seppur alcune parti sembrano ridondandi, vale a dire, troppo ripetitive e fini a se stesse. Con quel pizzico di voglia di osare in più e di personalizzarsi credo si sarebbero potuti toccare gradini più alti, seppur la performance rimane tra le migliori di quelle che ho avuto modo di ascoltare negli ultimi tempi in ambito Death underground. Rimangono aloni di quella che prima era un influenza thrasheggiante, facendo avvolgere il proprio sound da trovate molto in stile con i Cannibal Corpse, i Nile (soprattutto per quel che riguarda 'Fall Of Berith') e compagnia demolitrice, con alcune strizzatine d'occhio alla band di Dino Cazares, per quel che potrebbero essere alcune trovate in 'Imprisoned Soul' e la title track, oltre ad altri piccoli momenti simili. Uno dei punti di forza dell'album, oltre ai muri sonori creati dalle due sei corde, è da ritrovare dal lavoro pressochè perfetto proposto dietro le pelli. Ritengo questo album una delle testimonianze che fanno rendere conto che il sud d'Italia, al proprio interno, stia creando e mantenendo vive alcune tra le ottime realtà del metal estremo nostrano. Il lavoro spacca ed anche di brutto, con una sufficiente positività per quel che riguarda l'accoglimento, grazie anche ad una produzione adeguata. Un bel ricordo della band si avrà anche per merito del boccone finale, ossia la conclusiva 'Imprisoned Soul', con un inizio molto sulfureo ed un intermezzo oscuro per poi concludere nel migliore dei modi pseudo-orrorifici. Ma sarebbe stato un pò più opportuno fermarsi un pò di più sulle composizioni, cercando di personalizzare un pò alcune parti. Resta il fatto che la band composta da ottimi musicisti è da considerarsi promossa! Francesco ChiodoMetallico http://www.italiadimetallo.it/recensioni/5732/carnal-gore/etrom
4725 giorni fa · Da Rob Gore
Recensione Per Carnal Gore
I Carnal Gore giungono al debutto con "Etrom", sono una delle macchine da guerra che il sud Italia attendeva con piacere d'ascoltare in formato full, ne rimarremo soddisfatti? La band di Rob era pronta, il "Promo" del 2009 aveva messo in mostra delle potenzialità spiccate, una salutare dedizione alle mazzate più efferate, alle sventagliate thrash e alle derive melodiche senza che quest'ultime inficiassero il sound riducendolo alla solita riproposizione catchy modaiola del settore brutallaro. "Etrom" o "Morte" è la summa del lavoro sinora svolto dal combo catanzarese, escludendo la titletrack e "Fall Of Berith" abbiamo fra le mani un album che per i più attenti scandagliatori dell'underground risulterà conosciuto all'orecchio. I brani restanti infatti sono le basi che hanno dato vita al demo omonimo del 2007 e al già citato promo, pezzi che nella loro riproposizione e inseriti quindi in una scaletta dalla dimensione più ampia e appesantita dalle canzoni nuove di pacca ci consegnano poco più di quaranta minuti degni di trovare immediatamente un'etichetta valida che li produca, chissà che non sia la Unique Leader che di act nostrani ne ha già attenzionati un paio e più? Inutile dire che sia un po' di parte, "Serve Or Be Served" con il suo approccio thrashy mi è sempre piaciuta così come la violenza sprigionata dall'arrembante e tecnicamente ben composto assalto di "Into The Shrines Of Gith", adesso però a tali momenti di pieno sbattimento si possono e devono sommare una "Fall Of Berith" in cui l'ombra di Karl Sanders & Co. non è solo di passaggio, l'opener "Etrom", una sportellata mica da poco, e l'atmosfera creata dall'outro di "Imprisoned Soul" a cura di un personaggio particolare appartenente al sottobosco musicale italico, Bloody Hansen, autore e creatore del progetto horrorifico The Providence. Qualitativamente i calabresi confermano quanto di grande si stia facendo da anni nella loro regione, la produzione è ben più che discreta e superiore anche a quella di colleghi rinomati che forse dovrebbero stare più attenti a certe scelte (stop alla plastica, è sin troppa). Del resto il songwriting in lievi frangenti sembra stentare semplicemente per il fatto che tende a girare su se stesso impiegando soluzioni ripetute, la strada probabilmente più comoda ma che esclude il tentativo di una maggiore personalizzazione. Peccato perché le capacità strumentali e la prestazione di Rob dietro il microfono, decisamente varia ed equilibrata nell'alternare il growl/scream con una resa soddisfacente, mi forniscono la certezza che con un pizzico di sfrontatezza e istintività compositiva avrebbe avuto una dimensione più consona e aggressivamente minacciosa rispetto a quella odierna. "Etrom" rimane comunque un signor disco e augurando loro sia il primo di una lunga serie v'invito, se ancora non l'aveste fatto, a far girare i Carnal Gore nel vostro stereo. Death metal? L'Italia continua a dire la sua. http://aristocraziawebzine.blogspot.com/2011/08/carnal-gore-etrom.html
4725 giorni fa · Da Rob Gore
Recensione Per Carnal Gore
Review: Italian based Carnal Gore are back, this time with their debut full-length, unfortunately (or fortunately?) self-released. Compared to their 2009 promo CD, the band lost most of it's Thrash Metal parts, but still kept some riffs from this genre, so their now Death Metal sounds pretty fresh and aggressive, not brutal, but aggressive. Their major influence now if the American school of Death Metal, adding on top of that a hint of Technical Death Metal. The sound is crystal clear, organic and I'd say faultless. The music ranges from mid-tempo to fast rhythms based on an avalanche of catchy guitar riffs, groovy drums, a powerful bass that's offtenly making its presence in front of the other instruments, and above all a very good voice. It might be a good thing Rob, the vocal, tries to be as versatile as he can, this brings more variety to the whole package, but honestly I prefer his growls rather than his pig squeals attempts. All in all this brings nothing new to the genre, but it's a fine, entertaining Death Metal release correctly executed, so give them a try if you're in search of a 100% Death Metal release that won't bore you. Reviewed by Adrian Rating: 8/10
4726 giorni fa · Da Rob Gore
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