Recensione del concerto a Garessio dell'11 agosto 2012 tratto dal sito POIRINOMADI.it .L'articolo e' di Giorgio, creatore con Aldo del sito, che ringraziamo :
Garessio (CN), 11 agosto 2012,
“Stasera c'è una cover dei Nomadi che non abbiamo mai sentito a Garessio, ci andiamo?” diceva l'sms di mio fratello Aldo nel pomeriggio di un sabato di questa afosa estate. “Minchia”, gli ho risposto, “non facciamo duecento chilometri per i Nomadi e dobbiamo farli per una cover che non conosciamo?”. Fatto sta che alle nove di sera eravamo sulla A6 in direzione Ceva, poi statale 28 del Col di Nava e infine Garessio (Cuneo). In questi tempi di lontananza reciproca dai Nomadi (e in attesa dell'appuntamento di Castagnole Lanze il 25), un esperimento si può ben fare. Qualche difficoltà a trovare il posto e poi, grazie a contorte indicazioni dei passanti, abbiamo trovato il grandioso Parco delle Terme di San Bernardo comprendente la discoteca all'aperto dove sarebbe avvenuta l'esibizione del gruppo lombardo. Un po' come farsi indicare dove sta Superga da un torinese o dove si trova il Colosseo da un romano. Un posto delizioso, immerso in queste colline adagiate sotto le Alpi Marittime che separano Garessio da Albenga. Paghiamo i previsti 5 euro di ingresso (con consumazione) e ci inoltriamo nella foresta di alberi centenari e aree di intrattenimento. Una delle piste da ballo ospita il gruppo che ha predisposto la strumentazione sull'apposito palco. Incontriamo qualche fans della provincia granda, ma siamo in pochi, solo qualche decina. Non importa, i sei elementi del gruppo si dispongono sul palco per iniziare la loro esibizione. Sono le 21.45 e ci apprestiamo all'ascolto dei Ragazzi dell'Olivo con una apprezzabile frescura che compensa le calure sopportate in pianura nelle scorse settimane.
Sono giovani, i Ragazzi: il cantante, Matteo, è del '90, il chitarrista Daniele è dell'88, ma abbiamo anche un paio di elementi del '53. Provengono dal bresciano, pavese e milanese (ma il bassista è di Carbonia) e sono insieme da due anni. Tengono concerti in Lombardia, Emilia, Trentino e anche Toscana. E, stasera, sono in Piemonte, in questo angolo remoto ed oscuro (ma bellissimo), della provincia di Cuneo, chiamati dal patron della discoteca per una serata revival. Pare non soffrano, stasera, l'assenza delle centinaia di fans che, normalmente, li seguono; hanno fatto anche a meno delle due coriste, per motivi organizzativi, ma la serata è stata di buon livello e, come dico sempre in questi casi, peccato per chi non c'era. La scaletta è stata ampia, completa, soddisfacente, con incursioni nel lontano passato, nel passato prossimo e nel presente. Inizio con “C'è un re” seguita da “Senza patria” e poi galoppata con brani più recenti come “Io voglio vivere”, “Dove si va”, “La dimensione”, “Con me o contro di me”, “La vita che seduce” e tanti altri brani. Il gruppo lavora bene, sostenuto dalle piacevoli tastiere e dalla solida base ritmica. Il cantante Matteo si atteggia un po' a Danilo Sacco , ma sarebbe ora che ci mettesse un po' più di suo (ne ha le capacità) oppure sarà obbligato ad atteggiarsi a Cristiano. Sono piacevoli da ascoltare, I Ragazzi dell'Olivo, leggermente penalizzati da un service forse non perfettamente equilibrato. La loro caratteristica è quella di rappresentare i vari brani con personalizzazioni soliste conferendo ad essi sonorità diverse dall'originale. Essi stessi hanno affermato che non volevano nascere come cover fotocopia dei Nomadi (ne esistono già troppe), ma di attingere alla produzione dei Nomadi e lavorarci sopra personalizzando gli arrangiamenti e le variazioni ritmiche. In questo è notevole l'apporto di Mauro Moretti alle tastiere e di Daniele Colombo alla chitarra solista, di cui è un vero mago poiché ha iniziato a suonare in età scolare e, in più, presta la sua arte in un gruppo cultore dell'hard rock.
Ho apprezzato, più del resto, la magnifica “Canzone della bambina portoghese”, cantata a memoria col solo accompagnamento di pianoforte, “Asia”, molto ben eseguita, perfetta “La collina”, una struggente “Lontano” e una magica “Stagioni”, dedicata alla giovanissima fidanzata di Matteo. Nel finale, davanti alla cinquantina di spettatori residui, qualche sbavatura su un paio di brani, forse dovuta a stanchezza. Ma si può loro perdonare qualche piccolo errore poiché la serata è stata comunque soddisfacente e non ci ha fatto pentire dei chilometri percorsi (li hanno percorsi anche loro!). Chiusura alla mezzanotte in punto (per lasciare spazio ai giovani intanto confluiti per dedicarsi alle musiche da discoteca). Al termine, un breve incontro con i ragazzi della formazione che, oltre ad aver dimostrato una buona capacità di gruppo, ha manifestato anche grande disponibilità e simpatia. Sicuramente meritavano un pubblico più vasto e, altrettanto sicuramente meriteranno una nostra seconda visita ad un concerto che terranno nei paraggi. Insomma, con I Ragazzi dell'Ulivo abbiamo raggiunto il numero 18 come Nomadi cover band che abbiamo ascoltato dal vivo. Molte di queste cover si sono sciolte o divise, ma, di fronte ad un giudizio globale, inserisco questo gruppo tra le prime tre posizioni della mia personale classifica. Chi conosce il valore delle prime tre, si renderà certamente conto del valore dei Ragazzi dell'Olivo. Poco dopo la mezzanotte lasciamo Garessio e la sua fresca temperatura di 15 gradi per ritornare ai tepori della pianura. Non sappiamo se le ragazzine discotecare che abbiamo incrociato all'uscita, fasciate in leggeri tubini che poco lasciavano all'immaginazione, si ritroveranno domattina con tosse e raffreddore. Magari ci sono abituate. Ma noi no (tanto per concludere con un titolo dei Nomadi, anzi, due). Hasta siempre comandante.